domenica 27 novembre 2011

Torino card: e la vita vi sorride

A questo punto, è bene parlare anche di costi. Tutto sommato Torino non è più cara di altre città, anzi. Un caffè al banco da Mulassano lo pagate ancora 1 euro. Però, se si può risparmiare sui musei, perché dire di no?
E allora ecco che ci viene incontro la soluzione. Ormai da qualche anno Torino offre ai suoi turisti la possibilità di acquistare delle card valide per 2, 3, 5 o 7 giorni che permettono l'ingresso gratuito a quasi tutti i musei della città e anche oltre, nonché la gratuità sui mezzi pubblici (ma non sulla metro) e sui servizi turistici della GTT: battello sul Po, ascensore della Mole, navetta per Venaria. 
Tutto il resto lo trovate qui:

Castello Reale di Moncalieri

Proseguiamo. Seconda tappa la facciamo al Castello di Moncalieri, una delle residenze più sfortunate benché una delle più importanti. Oggi il castello ospita al suo interno il I Battaglione Piemonte dei Carabinieri: è una caserma. Come se non bastasse, i ricchissimi e preziosissimi ambienti dell'appartamento di Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide sono stati colpiti da un incendio nell'aprile del 2008, e sono tuttora chiusi. Rassegnamoci quindi a vederne, per ora, solo una parte. Che però conserva il fascino un po' fané e un po' retro che ci piace tanto.
Si tratta cioè dell'appartamento della principessa Maria Letizia Bonaparte, giunonica figlia della mesta Maria Clotilde, la povera primogenita del primo re d'Italia obbligata quindicenne a sposare Gerolamo Bonaparte. Le sale raccolgono ciò che resta dell'arredo del castello in un allestimento che rende comunque l'idea di una vita appartata sulla collina dell'ex capitale.
Come fare per partecipare a questo commovente affresco decadente? Le visite qui si svolgono solo in gruppo, ad orario, dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 17 ultimo ingresso. L'ingresso è 5 euro PER TUTTI, non si fanno distinzioni in base a genere, razza, orientamento sessuale. Over 65, rassegnatevi: pagate. Under 18: buone notizie, voi pagate solo 3 euro. La Torino card NON è valida qui. E' meglio sempre dare un colpo di telefono, quindi 366 599 28 61. Al castello ci si arriva o col 39 da piazza Caio Mario -arriva direttamente in piazza Baden Baden-, oppure da Torino centro con il 67, si scende a Castello e si fa la salita a piedi, oppure a Martiri della Libertà e si attraversa il centro di Moncalieri. Il percorso del museo è solo fino al 31 dicembre, dopo lo sa il cielo cosa accadrà. Prenotate!

sabato 26 novembre 2011

Un Palazzo per il Re

Direi di partire proprio da qui, dal Palazzo Reale, uno degli edifici più importanti al mondo e paradossalmente uno dei meno conosciuti. Andiamo con ordine.
Quando nasce il Palazzo Reale di Torino?
Ecco, questa è una domanda intelligente: ma non sarò io a darvi la risposta. Prendetevi qualche buona guida (quella rossa del Touring va benone), per i più intraprendenti esistono ottime pubblicazioni sulla storia del Palazzo, le vicende architettoniche, un po' meno sugli apparati decorativi interni, ma per quelli cercheremo di risolvere. Ciò che però non troverete mai scritto da nessuna parte (ribadiamo il NESSUNA) è il perverso meccanismo di accesso ai diversi appartamenti che compongono l'edificio. Cerchiamo allora di fare un po' di ordine.
Andando in visita al Palazzo, non possiamo non girare per l'appartamento reale del primo piano, nelle stanze seicentesche poi restaurate da Carlo Alberto, che hanno visto svolgersi la Storia dello Stato sabaudo. Bene. Queste sale spaziali sono al momento accessibili dal martedì alla domenica, e la visita si svolge liberamente, non vi è cioè l'obbligo di accompagnamento in gruppo.
Se capitate a Palazzo il sabato, potrete godere anche della visita all'appartamento "del Re", sito al piano terra, raramente visitabile da parte del pubblico perché sempre chiuso. In questo caso l'occasione è la concomitante mostra alla pinacoteca dell'Accademia Albertina dedicata a Pietro Bagetti, topografo e pittore a cavallo tra Sette e Ottocento: si dà il caso che nell'appartamento in questione vi sia una collezione di 54 acquerelli proprio di Bagetti. In questo caso la visita si svolge in gruppo, ed è sempre guidata dai volontari degli Amici di Palazzo Reale. Prima si va in biglietteria, e più facilmente si può scegliere l'orario di ingresso. Comunque l'apertura è solo fino a gennaio, quindi sbrigatevi!
Se poi vi fermate qualche giorno, allora da martedì a venerdì trovate aperto anche l'appartamento dei Principi di Piemonte, al secondo piano, limitato a una parte ma comunque interessantissimo: anche in questo caso le visite sono guidate, quindi di nuovo ad orario.
E se siete proprio insaziabili e non vi è bastato tutto quello che avete visto in un solo palazzo, sappiate che fino al 26 febbraio 2012, nell'appartamento "dei quadri moderni" al primo piano, è allestita la mostra "L'Italia e gli italiani nell'obiettivo dei fotografi Magnum". Visita libera, ingresso gratuito.
Ricapitolando
- primo piano: dal martedì alla domenica, visite libere (che non vuol dire gratis!!!!!)
- secondo piano: dal martedì al venerdì, visite in gruppo ad orario
- appartamento del re: esclusivamente il sabato, visite in gruppo ad orario
- L'Italia e gli italiani: dal martedì alla domenica, visite libere, ingresso gratuito
Quindi, con una dozzina di euro vi girate uno dei palazzi nobiliari più importanti al mondo e vi riempite gli occhi di meraviglie. Più di così..!
PS il Palazzo è compreso nel cicuito della Torino card, quindi andate tranquilli..

la Couronne de Délices

Come per l'alfabeto l'abc, per una torta la farina, partiamo dalle basi. Penso che sia opportuno sottolineare che TUTTO (o quasi) di ciò che è visibile a Torino e dintorni ha inevitabilmente a che fare con i Savoia. Potrebbe sembrare ovvio, ma non diamolo così per scontato.
La base da cui dobbiamo partire allora è quel circuito di residenze che circondano Torino è che furono definite da Amedeo di Castellamonte, ingegnere ducale per Carlo Emanuele II (siamo alla metà del '600..) "corona di delizie". Per averne un'idea, questo è l'elenco delle sopravvissute:

Villa della regina
Castello del Valentino
Castello di Moncalieri
Palazzina di caccia di Stupinigi
Castello di Rivoli
Reggia di Venaria Reale

a queste si aggiungono:

Castello di Govone
Castello di Agliè
Castello di Racconigi
e ci mettiamo anche gli appartamenti di Borgo Castello alla Mandria, presso Venaria

in più, le residenze "urbane":

Palazzo Reale
Palazzo Chiablese
Palazzo Madama
Palazzo Carignano

ma visto che non ci basta, ci mettiamo pure:

Tenuta di Pollenzo
Castello di Casotto

et voilà. Abbiamo finito il tour. Peccato che due delle più belle non esistano più:
il Viboccone al Regio Parco: al suo posto fu costruita nel 1768 la manifattura tabacchi, e sul parco oggi c'è il cimitero monumentale - ottima scelta - ;
il Castello di Mirafiori: c'è bisogno che vi dica dov'era?

1.0

Innanzitutto, buongiorno. E benvenuti. 

E' questa la frase con cui inzio sempre una visita, anche se in questo caso la situazione è un po' diversa. Diciamo che difetto di originalità, ecco. E' anche un modo per rompere il ghiaccio, considerando che per me questa è un'assoluta novità. E allora viene subito la domanda:

perché un blog?!

Diciamocelo: ce n'è veramente bisogno? La risposta che mi sono dato è sì (è chiaro, no? Non starei scrivendo). Tutto nasce dall'esperienza di questi anni con il pubblico che frequenta musei e mostre varie della mia città, molto spesso ignaro di dove si trovi e di cosa stia accadendo intorno a lui, col risultato di girare frastornato e incapace di orientarsi tra le migliaia di informazioni di cui viene bombardato nel momento in cui mette piede in un ufficio turistico.
Ecco, cari turisti, è a voi che mi rivolgo: che siate vacanzieri o trasfertisti, della domenica o del martedì, estivi o invernali. L'obiettivo: fornire indicazioni chiare, il più possibile precise e aggiornate sullo stato di apertura e sulle modalità di accesso ai musei torinesi, più varie ed eventuali.
Un esperimento. Vediamo come va.